Le trasformazioni a cui è sottoposta l'economia globale investono per la prima volta l'umanità con problemi mai affrontati.
Le nuove tecnologie e la nuova economia interconnessa stanno spazzando via le varie teorie economiche e le politiche nazionali che fino a ieri erano rilevanti nella nostra realtà .
Oggi le maggiori aziende operano in maniera globale; moltissimi prodotti sono fabbricati a pezzi nelle varie fabbriche sparse in tutto il mondo ("outsorcing").
Le logistiche dei trasporti sono talmente complesse che sono gestite da catene di super computer. La maggior parte delle transazioni economiche e dei servizi richiedono pochissimi rapporti umani.
I lavoratori devono competere con i lavoratori di altri paesi. Nel senso che il costo della manodopera a livello globale tende a uniformarsi. Le fabbriche decolonizzano inseguendo manodopera a basso costo.
L'automazione con l'avvento delle catene di computer si è trasformata dalle classiche catene di montaggio in cui la presenza dell'operaio era determinante, in programmi software che comandano assemblatori meccanici.
L'outsorcing e la robotica stanno lasciando maree di disoccupati nei paesi sviluppati ed è in atto una guerra tra poveri con l'accettazione di salari più bassi.
I lavoratori dei paesi sottosviluppati traggono un'iniziale beneficio dalle nuove occupazioni, finché alzando il loro tenore di vita, anche loro chiederanno stipendi più alti.
La globalizzazione è fallita perché ha promesso all'umanità una vita migliore che non potrà mai dare con i metodi attuali.
L'immigrazione va dai paesi più poveri o da zone di guerra provocate ad hoc, verso i paesi più ricchi.
Creando dei costi insopportabili per le popolazioni più agiate.
Nascono rancori verso queste masse che chiedono di partecipare al banchetto globale con conseguenze nefaste per il futuro dell'umanità.
Gli organismi di ordine mondiale creati per tutelare i diritti dell'umanità, sono resi ad hoc impotenti ed inconcludenti.
Le soluzioni possibili nei paesi di origine di queste masse disperate vengono rimandate al futuro. Certo sono problemi di difficile soluzione, ma se non si iniziano ad affrontare con un programma a lungo termine, diventeranno irrisolvibili quando i rancori dei popoli in oggetto si saranno fossilizzati.
Nel settore dei servizi, le nuove tecnologie abbinate a potenti algoritmi applicati a software di nuova generazione, permettono già di sostituire 300 unità operative con una sola unità.
L'aggravante maggiore di questo scenario è un capitalismo monetario che è costretto a fare i conti con utili immediati.
I manager sono strapagati non per attuare strategie a lungo termine ma per portare a termine obbiettivi programmati al massimo entro l'anno solare. Non esiste programmazione a lungo termine esiste solo l'immediato.
Il mercato esige che i prodotti si producano in quantità rilevanti e che si vendano nel più breve tempo possibile.
E per prodotti s'intendono i beni materiali che gli immateriali.
Ognuno di noi pensa ed agisce ancora se stessimo vivendo nel mondo che conoscevamo prima. La maggior parte di noi conosce la globalizzazione dal punto di vista del fare la spesa nei supermercati. Pensare oltre viene nascosto dalle cose positive (che sono tante) propagandate.
I governi lottano ogni giorno con le disoccupazioni dilaganti e la mancata inflazione dovuta al calo dei consumi.
Lo stesso concetto di lavoro come si intendeva fino a pochi anni fa non esiste più.
Con i nostri concetti ancorati al sistema del passato, siamo in grado di comprendere la trasformazione in atto ?
I politici non sono più capaci di dare risposte.
Girano intorno ai problemi, parlando continuamente di come risolvere i mali del medio e del basso ceto sociale; facendo ben altro.
Restano in carica pensando alla loro sicurezza, cercando il sostegno di finanziatori.
Finanziatori ben lieti di dominare la politica per promulgare leggi e decisioni a loro favorevoli.
I nostri leader, eletti, hanno apparentemente perso il contatto con i loro veri costituenti, la massa di elettori, in quanto trascurano l'individuo in generale, il senso della comunità e della salute locale, mentre curano con impegno il mantenimento dello status quo.
La differenza politica fra destra e sinistra è stata appropriamente offuscata.
Le menti dei politici non cambieranno fin tanto che le menti degli elettori non cambieranno.
Le menti degli elettori devono essere consapevoli del posto che stanno occupando o che occuperanno.
la cultura dominante oggi è giusta?
perché non cambiare?
cosa abbiamo da perdere nel cambiamento?
cosa serve per cambiare ?
Cambiare cultura si può.
Il conoscere un problema è già una soluzione.