venerdì 23 settembre 2016

Se un paese è sporco,anche i suoi abitanti sono sporchi?









Viaggiando nei paesi del Maghreb, oltre la bellezza dei luoghi la prima cosa che si nota è la sporcizia diffusa.

I terreni disseminati dalle buste di plastica portate dal vento; la gestione anarchica del territorio da parte degli abitanti.

L'arabo nella sua entità non è sporco, disordinato forse, ma non sporco. Fin da bambini, per ragioni religiose, viene abituato a frequenti abluzioni e nel  fare attenzione quando orina per non essere impuro. Le cinque preghiere giornaliere  richiedono che si sia puliti nel corpo e nei vestiti. Anche se non si è religiosi praticanti questa educazione rimane impressa nel comportamento.

Per il turista che visita i luoghi è facile pensare :

sporchi i luoghi, sporchi gli abitanti.
E' logico.


Ma basta entrare in una Medina (la parte antica della città) per notare la differenza: antico e pulito.

Ogni abitante, ogni negoziante, ogni mercante tiene pulito il proprio territorio.

Entrate in una casa araba, anche modesta, è pulita.



Il territorio è la chiave: cioè il proprio territorio. Questo viene prima di tutto.



 Il territorio della comunità viene dopo.
E' considerato di tutti e tutti dovrebbero averne cura.

Normalmente non succede così.

Nei paesi del nord Europa al contrario la cosa comune è molto curata.

Basti visitare la Svizzera, la Svezia, la Danimarca e  etc. 

Certo è merito anche delle amministrazioni locali.
Ma se manca la collaborazione del cittadino, ogni sforzo delle amministrazioni è vano.



Il punto di queste riflessioni sono i nostri paesi.


Paesi Unici.

 Vocati per concessione di una natura magnanima, al turismo.

 Sono generalmente sporchi.




Non eccessivamente come il Maghreb. (bisogna dire che per esempio in Marocco, è diventato normale trovare città pulite ed ordinate. Basti visitare grandi città come Rabat, Marrakech o Agadir, o piccoli centri come Asilha.)


Visitando i nostri paesi  e senza bisogno di soffermarsi si notano subito le :


Le  locandine pubblicitarie disseminate per terra.

Le lattine e le bottiglie vuote per terra o in bella vista su muretti e sedili.

I sacchi con la spazzatura.

Le salviette di carta con cui si teneva la pizza o il panino.

La gestione della spazzatura dei negozianti. Etc.



Purtroppo la lista non si esaurisce con quanto riportato sopra, sono troppe le cose che lasciamo in strada.


Il problema è solo delle amministrazioni. Uno spazzino per ogni abitante?


Forse è che  il territorio in comune non lo sentiamo nel giusto modo?


Forse lo riteniamo un problema amministrativo che si risolve con il pagamento delle tasse?


Le soluzioni possono essere tante.

Ma una sola è valida: Non critichiamo gli altri per il loro comportamento e partecipiamo attivamente con le amministrazioni nel nostro piccolo per mantenere pulito il nostro ambiente.


Dopo di ciò, possiamo chiedere dei rendiconto a chi non fa bene il proprio lavoro, rifugiandosi nell'alibi che i cittadini non collaborano.



  
Conoscere il nostro territorio ci aiuta a migliorarlo.
Il miglioramento inizia nelle nostre menti, valorizzando ciò che la natura ci ha regalato.