venerdì 23 dicembre 2016

L'azienda Globale - il fallimento della Globalizzazione.

Anti-capitalism colorLe trasformazioni a cui è sottoposta l'economia globale investono per la prima volta l'umanità con problemi mai affrontati. Le nuove tecnologie e la nuova economia interconnessa stanno spazzando via le varie teorie economiche e le politiche nazionali che fino a ieri erano rilevanti nella nostra realtà .
Oggi le maggiori aziende operano in maniera globale; moltissimi prodotti sono fabbricati a pezzi nelle varie fabbriche sparse in tutto il mondo ("outsorcing").
Le logistiche dei trasporti sono talmente complesse che sono gestite da catene di super computer. La maggior parte delle transazioni economiche e dei servizi richiedono pochissimi rapporti umani.

I lavoratori devono competere con i lavoratori di altri paesi. Nel senso che il costo della manodopera a livello globale tende a uniformarsi. Le fabbriche decolonizzano inseguendo manodopera a basso costo.
L'automazione con l'avvento delle catene di computer si è trasformata dalle classiche catene di montaggio in cui la presenza dell'operaio era determinante, in programmi software che comandano assemblatori meccanici.
L'outsorcing e la robotica stanno lasciando maree di disoccupati nei paesi sviluppati ed è in atto una guerra tra poveri con l'accettazione di salari più bassi.
I lavoratori dei paesi sottosviluppati traggono un'iniziale beneficio dalle nuove occupazioni, finché alzando il loro tenore di vita, anche loro chiederanno stipendi più alti.

La globalizzazione è fallita perché ha promesso all'umanità una vita migliore che non potrà mai dare con i metodi attuali.
L'immigrazione va dai paesi più poveri o da zone di guerra provocate ad hoc, verso i paesi più ricchi. 

Profughi della Vlora in banchina a Bari 8 agosto 1991
Creando dei costi insopportabili per le popolazioni più agiate.
Nascono rancori verso queste masse che chiedono di partecipare al banchetto globale con conseguenze nefaste per il futuro dell'umanità.
Gli organismi di ordine mondiale creati per tutelare i diritti dell'umanità, sono resi ad hoc impotenti ed inconcludenti.

Le soluzioni possibili nei paesi di origine di queste masse disperate vengono rimandate al futuro. Certo sono problemi di difficile soluzione, ma se non si iniziano ad affrontare con un programma a lungo termine, diventeranno irrisolvibili quando i rancori dei popoli in oggetto si saranno fossilizzati.
   

Nel settore dei servizi, le nuove tecnologie abbinate a potenti algoritmi applicati a software di nuova generazione, permettono già di sostituire 300 unità operative con una sola unità.
L'aggravante maggiore di questo scenario è un capitalismo monetario che è costretto a fare i conti con utili immediati.
I manager sono strapagati non per attuare strategie a lungo termine ma per portare a termine obbiettivi programmati al massimo entro l'anno solare. Non esiste programmazione a lungo termine esiste solo l'immediato.
Il mercato esige che i prodotti si producano in quantità rilevanti e che si vendano nel più breve tempo possibile.
E per prodotti s'intendono i beni materiali che gli immateriali.

Ognuno di noi pensa ed agisce ancora se stessimo vivendo nel mondo che conoscevamo prima. La maggior parte di noi conosce la globalizzazione dal punto di vista del fare la spesa nei supermercati. Pensare oltre viene nascosto dalle cose positive (che sono tante) propagandate.
I governi lottano ogni giorno con le disoccupazioni dilaganti e la mancata inflazione dovuta al calo dei consumi. Lo stesso concetto di lavoro come si intendeva fino a pochi anni fa non esiste più.

Con i nostri concetti ancorati al sistema del passato, siamo in grado di comprendere la trasformazione in atto ?

 I politici non sono più capaci di dare risposte. Girano intorno ai problemi, parlando continuamente di come risolvere i mali del medio e del basso ceto sociale; facendo ben altro.
Restano in carica pensando alla loro sicurezza, cercando il sostegno di finanziatori.
Finanziatori ben lieti di dominare la politica per promulgare leggi e decisioni a loro favorevoli.
I nostri leader, eletti, hanno apparentemente perso il contatto con i loro veri costituenti, la massa di elettori, in quanto trascurano l'individuo in generale, il senso della comunità e della salute locale, mentre curano con impegno il mantenimento dello status quo.
La differenza politica fra destra e sinistra è stata appropriamente offuscata.
Le menti dei politici non cambieranno fin tanto che le menti degli elettori non cambieranno. Le menti degli elettori devono essere consapevoli del posto che stanno occupando o che occuperanno.

la cultura dominante oggi è giusta?

perché non cambiare? 


cosa abbiamo da perdere nel cambiamento?

cosa serve per cambiare ? 

Cambiare cultura si può. 


Il conoscere un problema è già una soluzione.

venerdì 23 settembre 2016

Se un paese è sporco,anche i suoi abitanti sono sporchi?









Viaggiando nei paesi del Maghreb, oltre la bellezza dei luoghi la prima cosa che si nota è la sporcizia diffusa.

I terreni disseminati dalle buste di plastica portate dal vento; la gestione anarchica del territorio da parte degli abitanti.

L'arabo nella sua entità non è sporco, disordinato forse, ma non sporco. Fin da bambini, per ragioni religiose, viene abituato a frequenti abluzioni e nel  fare attenzione quando orina per non essere impuro. Le cinque preghiere giornaliere  richiedono che si sia puliti nel corpo e nei vestiti. Anche se non si è religiosi praticanti questa educazione rimane impressa nel comportamento.

Per il turista che visita i luoghi è facile pensare :

sporchi i luoghi, sporchi gli abitanti.
E' logico.


Ma basta entrare in una Medina (la parte antica della città) per notare la differenza: antico e pulito.

Ogni abitante, ogni negoziante, ogni mercante tiene pulito il proprio territorio.

Entrate in una casa araba, anche modesta, è pulita.



Il territorio è la chiave: cioè il proprio territorio. Questo viene prima di tutto.



 Il territorio della comunità viene dopo.
E' considerato di tutti e tutti dovrebbero averne cura.

Normalmente non succede così.

Nei paesi del nord Europa al contrario la cosa comune è molto curata.

Basti visitare la Svizzera, la Svezia, la Danimarca e  etc. 

Certo è merito anche delle amministrazioni locali.
Ma se manca la collaborazione del cittadino, ogni sforzo delle amministrazioni è vano.



Il punto di queste riflessioni sono i nostri paesi.


Paesi Unici.

 Vocati per concessione di una natura magnanima, al turismo.

 Sono generalmente sporchi.




Non eccessivamente come il Maghreb. (bisogna dire che per esempio in Marocco, è diventato normale trovare città pulite ed ordinate. Basti visitare grandi città come Rabat, Marrakech o Agadir, o piccoli centri come Asilha.)


Visitando i nostri paesi  e senza bisogno di soffermarsi si notano subito le :


Le  locandine pubblicitarie disseminate per terra.

Le lattine e le bottiglie vuote per terra o in bella vista su muretti e sedili.

I sacchi con la spazzatura.

Le salviette di carta con cui si teneva la pizza o il panino.

La gestione della spazzatura dei negozianti. Etc.



Purtroppo la lista non si esaurisce con quanto riportato sopra, sono troppe le cose che lasciamo in strada.


Il problema è solo delle amministrazioni. Uno spazzino per ogni abitante?


Forse è che  il territorio in comune non lo sentiamo nel giusto modo?


Forse lo riteniamo un problema amministrativo che si risolve con il pagamento delle tasse?


Le soluzioni possono essere tante.

Ma una sola è valida: Non critichiamo gli altri per il loro comportamento e partecipiamo attivamente con le amministrazioni nel nostro piccolo per mantenere pulito il nostro ambiente.


Dopo di ciò, possiamo chiedere dei rendiconto a chi non fa bene il proprio lavoro, rifugiandosi nell'alibi che i cittadini non collaborano.



  
Conoscere il nostro territorio ci aiuta a migliorarlo.
Il miglioramento inizia nelle nostre menti, valorizzando ciò che la natura ci ha regalato.

lunedì 13 giugno 2016

Niente è scontato! Ad ogni azione una reazione.

schema semplificato impatto uomo su clima
schema semplificato impatto umano sul clima 

Guardando lo schema di cui sopra  le varie dipendenze rappresentate, appaiono confuse a un primo sguardo; se si prende del tempo osservandole, applicandosi per qualche minuto, diventa tutto chiaro.
Lo stesso problema vale nel parlare di cambiamenti climatici. E' un discorso complesso che tocca ogni punto della nostra vita, della nostra società, della nostra economia. E' difficile vedere l'insieme dei cambiamenti. Bisogna applicarsi nel capire le varie conseguenze, leggere i vari articoli scientifici, e non, per aiutarsi a pervenire a una visione di insieme.
Sembrerebbe che cambi  solo la temperatura percepita. O che piova di più o di meno.
C'è chi è contento perché farà meno freddo, chi pensa che andrà di più al mare e cosi via.
Ci sono altri che minimizzano il problema, suggerendo ai propri seguaci che sono solo favole per spaventare i creduloni.
Provate a guardare il seguente schema senza dipendenze:



Certo non dice niente. Ma a guardalo siamo più sereni. Sappiamo cosa significano le varie voci.
"Vita del pianeta terra", "Irraggiamento solare" e cosi via, suonano come cose positive. 
Aumento temperatura non sembra cosi male preso cosi da solo. Le "riserve idriche" e la parola "oceano" sembrano rassicuranti.
Il quadrato rosso "cambiamento climatico", non sembra cosi minaccioso preso in questo contesto. 
Lo studio del cervello umano (o i tre cervelli) sta proseguendo con innumerevoli successi.
Si afferma che il nostro cervello tende molto a semplificare ed a  essere coinciso. Questo è un bene e rende preziosa la capacità della mente umana di semplificare una situazione complessa. 
Ma diventa pericolosa quando ci rivolgiamo a modelli complessi in cui è necessario usare criteri ben definiti, proprio per la proprietà della nostra mente a semplificare e nella poca capacità a seguire modelli a lungo termine.
Ma il conoscere i propri limiti, aiuta certamente a superarli.
Il cambiamento climatico non è una moda è un'aspetto della nostra vita.
I messaggi ci arrivano da ogni dove, da quasi ogni notizia, nella nostra vita quotidiana. 
Sarebbe bene dare la stessa importanza al clima come ai nostri denari. Chi non ha visto un pesce annaspare fuori dell'acqua?
In  un futuro che spero il più lontano possibile, la nostra specie  potrebbe trovarsi di colpo ad annaspare, come quel pesce in un'aria che non serve più alla nostra vita.

Cambiare si può. 
Oggi è relativamente facile. 
Uniamoci, aiutiamoci e facciamo catene umane per obbligare i cambiamenti.

giovedì 2 giugno 2016

Un nuovo Rinascimento?


96 tonnellate di CO2 procapite
Tutti desideriamo avere una descrizione dettagliata della vita sostenibile per noi e il nostro pianeta.
Se ci viene dato un programma dall'alto è più semplice. 
Ci crea meno problemi.
Desideriamo nel nostro profondo adottare come un programma, questa vita oggi.
Molti odiano il sistema attuale.
Ma questo cambiamento auspicabile, non può avvenire in questo modo.
Come ci dimostra  la vicenda di Galileo ogni cosa avviene con il suo tempo.

La nostra cultura attuale deriva dalla grande rivoluzione culturale del Rinascimento.



E' stato il Rinascimento che ha messo le basi della rivoluzione industriale.
Ci vorrà un altro Rinascimento?
Con la nostra cultura attuale possiamo auspicare un cambiamento?
Adesso i cambiamenti avvengono molto più rapidamente.
questo è bene?

Riflettiamo:
  1. Se ad Edison ai suoi tempi qualcuno avrebbe mostrato un transistor, lui non avrebbe saputo di che farsene.
  2. Hitler e la sua devastazione appoggiata da tutta una cultura è durato pochi decenni, niente in confronto ai 3 milioni di anni in cui è comparso l'uomo ed innocuamente ha abitato  questo pianeta senza arrecare danno; di contro i 10.000 anni della nostra cultura hanno messo in serio rischio la biodiversità.
  3. Non c'è stato mai stato nella storia della nostra umanità un piano condiviso da tutti.Immaginiamo un modello di futuro condiviso.
  4. Il nostro piano per il futuro non può partire dalla distruzione dell'immagine della cultura attuale; solo dalla sua comprensione può nascere il cambiamento.
  5. Le rivoluzioni, le rivolte popolari non hanno mai cambiato le culture.Hanno spostato rapporti di forza. Hanno messo uomini al posto di altri uomini.Sono inutili senza una cultura che mette l'uomo nel giusto posto nella creazione al pari delle altre specie. Nella condivisione con le altre specie esistenti troveremo l'equilibrio che porterà vantaggi a tutti.
  6.  La guerra fredda che ha portato la specie umana al limite di una catastrofe è finita per merito di GorbaciovMa non è stato Gobarciov che ha cambiato delle menti; ma menti modificate hanno creato Gorbaciov.
  7. Noi potremo essere capaci di concepire come vivere in modo sostenibile oppure no. Questo alla fine non cambierà niente per il pianeta : la differenza sarà se noi ci saremo o no !

mercoledì 1 giugno 2016

Costruiamo Piramidi ?

Nell'antico Egitto, migliaia di operai hanno lavorato per anni, decenni, per produrre le varie piramidi che costellano il deserto.



Molti sono morti, molti hanno sofferto, ma ancora lavoravano per completare monumenti per i leader.


C'è un parallelo tra i costruttori delle piramidi d'Egitto e gli operai della società dei consumi di oggi? 


http://dgh.wikispaces.com
 noti differenze con la società attuale ?        quali?

http://faculty.rsu.edu

Chi  beneficia del nostro  lavoro?

Che stiamo facendo?

Non è come se stessimo spingendo  grandi blocchi di roccia, sempre più su e sempre più su, giorno dopo giorno, come la costruzione di una piramide per qualcun altro?

Cosa determina  quanto vale il nostro  lavoro ?

Non abbiamo mai avuto l'impressione che il nostro  stipendio è piuttosto arbitrariamente determinato?




martedì 31 maggio 2016

Farà più caldo, più freddo. Le previsioni del tempo.

 Le previsioni del tempo.


Le vediamo ormai momento per momento, sui nostri smartphone, sui social network, alla tele.

È un business. È un argomento di discussione locale.

Siamo nell'era globalizzata. Il tempo meteorologico è seguito  a livello della  nostra contrada, tranne quando ci prepariamo a fare un viaggio.

Le apps di successo dei nostri smartphone, sono quelle che riescono a prevedere i maggiori dettagli localmente.

Le bizzarrie del clima lontani dalla nostra contrada, ci toccano "en passant".

Perché a ciascuno non interessa oltre il proprio giardino.


Guardiamo il pianeta che ci ospita.

Proviamo a vedere le previsioni meteorologiche a livello globale.


Viviamo su un pianeta chiuso.
Il cibo che produciamo vegetale o animale; lo trasformiamo in "carne umana".
I gas di scarico della nostra macchina sono veleno che distribuiamo nell'aria che respiriamo.
Le nostre personali emissioni di CO2 si sommano alle altre dei nove miliardi di anime.


Il pianeta non è un sistema infinito ma bensì finito, limitato.


L 'inquinamento prodotto in Cina, in India, in America o qui, è presente dappertutto nel pianeta, non è che lo mandiamo sulla Luna o su Marte.

Forse si potrà continuare di questo passo ancora per 20  o 50 o 100 anni. Finché accenderemo una reazione a catena, irreversibile.

Ogni giorno scompaiono più di duecento specie in questo pianeta.




Se continuiamo così allegramente potrebbe essere la nostra specie a scomparire.

Ma il pianeta non morirà; continuerà senza di noi

Ci rassicurano che la nostra scienza non permetterà tutto questo. 
Io lo spero, anzi sono un fanatico del progresso scientifico.


Ma se ...


Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?



venerdì 27 maggio 2016

"Je suis Galileo"

Tutti noi conosciamo la vicenda che sconvolse  Galileo Galilei.

Galileo Galilei 1564 -1642 



L'inquisizione della chiesa romana, gli intimò senza mezzi termini di  tacere circa la sua convinzione "che la terra gira intorno al sole".
Per loro era una bugia malvagia che a tutti i costi si doveva sopprimere ed erano più che determinati a sopprimerla perché ne avevano il "potere".
Galileo ha dovuto ripudiare la sua "verità" per salvare la vita, non per questo ha cambiato idea; uscendo borbottò: eppur si muove.

Galileo non poteva conoscere il futuro, ma era consapevole che la gente un giorno avrebbe riconosciuto che la terra gira intorno al sole.

Per lui era logico. Si era fatto delle domande, aveva osservato ed aveva dedotto.

Sorprendentemente, sembra che abbiamo appreso poco dalla vicenda.


Nei confronti del prossimo futuro, paradossalmente, ognuno di noi, si trova oggi nella posizione mentale di Galileo nei confronti dell'inquisizione.

Proviamo noi stessi a farci delle domande e dedurre da noi stessi delle risposte:


  • Per quanto tempo pensiamo possa durare il genere di sviluppo che ci siamo imposti?
  • Non ci è capitato di pensare dentro di  noi di vivere in modo "non giusto"?
  • Ci chiediamo della nostra "economia in crescita", in che cosa e in che modo sta crescendo ?
  • Non si ha l'impressione di sentirsi scollegati, dalla nostra famiglia, dagli amici, dai nostri vicini?
  • Guardando il mondo intorno non vediamo continuamente gente indifferente ed impotente al dolore, alla sofferenza, al degrado ambientale e sociale?

giovedì 19 maggio 2016

il buon padre di famiglia

guarda il video! : https://youtu.be/bR2X6sqsAiY

se vuoi dopo leggi 



Viviamo in democrazie, cui noi cittadini demandiamo le diverse decisioni, (a classi dirigenti, politiche ed economiche), con il  nostro controllo indiretto che le leve democratiche ci permettono.

Certamente i nostri politici e chi amministra la cosa pubblica come noi, ha figli, nipoti e conosce i cambiamenti ed aspira a un mondo migliore da lasciare alle prossime generazioni.

Tutti siamo consapevoli  che è diventato difficile fare prevenzione; la nostra vita è governata da imperativi a "fare"  che come la pioggia, piovono su di noi.

Ormai si agisce a cose fatte . Il sistema ormai funziona con il senno del dopo. È una spirale che ci avviluppa.

La regola sociale vincente è il reprimere, il "fare" preventivo del "buon padre di famiglia" è penalizzante.

Questo in tutti i campi, dalla sanità all'ambiente, dalla lotta alla mafia alla droga.
Ce pochissima prevenzione. Non perché costi tanto, anzi potremo risparmiare tanti soldi.

Ormai è questa la prassi (forse è la più comoda?  ci sono meno responsabilità?).

E noi cittadini per ogni problema ci culliamo con la formula "ci pensa lo stato".

Siamo costretti ad agire per risolvere la "chimera" della  quotidiana visione dello star bene che il sistema impone.

Il marketing continua a raccogliere dati sulle nostre abitudini di acquisto, affinando tecniche psicologiche e sociali; aumentando la vendita di cose, propinandoci idee nazionalistiche, sessiste e razziste. 


Tutto ci induce a comportarci in modo conforme alle pubblicità.



Insieme possiamo migliorare !



https://www.youtube.com/watch?v=2N3jODhiItQ





domenica 15 maggio 2016

sono aperte le scommesse ! chi vincerà nello svuotare il mare ?





"l'essere umano  e la natura  hanno iniziato una gara; chi vince nel svuotare il mare dai suoi abitanti ?"

da indiscrezioni:

l'uomo vincerà sicuramente
ha ingannato la natura, facendola lavorare al posto suo!




Patagonia novembre 2015- 337 balene

Gennaio 2016 Calamari

Maggio 2016 sardine

Maggio 2016 vongole granchi


 novembre 2015 337 balene spiaggiate in Patagonia     http://
www.greenme.it/informarsi/animali/18444-balene-spiaggiate-patagonia

 gennaio 2016 - 10000 (?) Calamari giganti morti in Cile 
 http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/decine-di-migliaia-di-calamari-giganti-spiaggiati-in-cile-colpa-di-el-nino-video/


Aprile 2016 - Sversamento petrolio Genova moria di pesci http://www.primocanale.it/notizie/petrolio-nel-polcevera-moria-di-pesci-e-allarme-per-gli-uccelli-170163.html

maggio 2016 -Gigantesca moria di pesci e molluschi in Cile a causa della Marea Rossa  http://tv.liberoquotidiano.it/video/video-copertina/11897733/Disastro-in-Cile--tonnellate-di-pesci-morti-a-galla---Video.html

 
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La gallina dalle uova d'oro


"Gli effetti del cambiamento climatico a cui stiamo già assistendo sono diversi da qualsiasi altra cosa che abbiamo visto fin'ora”il cambiamento climatico non è un problema futuro – sta accadendo proprio ora. Bill McKibben, fondatore di 350.org


Oltre a quello che noi percepiamo ogni giorno, ci sono notizie  disastrose in ogni parte del pianeta.

http://www.huffingtonpost.it/2016/05/10/isole-di-salomone-cinque-atolli-sommersi_n_9881788.html

http://www.nature.com/nclimate/journal/v5/n5/full/nclimate2554.html

http://www.eea.europa.eu/it/themes/climate/intro

http://www.italiaclima.org/approfondimenti-climatici/cosa-sta-succedendo-al-clima/

https://fr.breakfree2016.org/  
 
http://ec.europa.eu/clima/citizens/youth/docs/youth_magazine_it.pdf
 
Stride l'immobilismo a cui si assiste

Non si fa niente perché si ha troppo da perdere? 

Ma chi ha veramente da perdere ?

Siamo tutti nello stesso ecosistema.
Non viviamo in compartimenti stagni tipo un sottomarino.

Certo che è un problema difficile, al limite del risolvibile.

Gli Stati Uniti rappresentano il più alto livello di ricchezza che la nostra civiltà abbia mai raggiunto.
Non esiste un luogo sulla terra dove la gente abbia, usi e sprechi di più degli Stati Uniti.
Il lato tragico che oggi siamo più di nove miliardi di anime e chi non è statunitense, brama di arrivare allo stesso di livello di vita (o di spreco).

E' questo  alla fine il modo ritenuto giusto di vivere per tutti gli umani del pianeta?

Tutti anelano arrivare al punto di massima abbondanza, cioè di massimo danno?
 

Nel 2016 l’1% della popolazione è più ricco del resto del mondo. http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/01/21/nel-2016-l1-della-popolazione-e-piu-ricco-del-resto-del-mondo/?refresh_ce=1

 Guai a cambiare la nostra cultura.

   https://www.youtube.com/watch?v=fmJ5QG_gwDY

Non si può più rinunciare al grado di atomizzazione (isolamento), in cui si è riusciti a convogliare l'individuo sociale attuale:  La gallina dalle uova d'oro.



si sospetta che  l'establishment dominante abbia nel cassetto delle simulazioni; come era uso fare negli anni 60 e 70, nelle simulazioni di attacchi nucleari... 

sabato 14 maggio 2016

Possiamo migliorare ?



Siamo come un gregge in corsa verso il burrone. 
Bisogna che qualche pecora rallenti per frenare il gregge. Certamente una non fa differenza, ma parecchie dislocate in diverse parti del gregge forse riusciranno a far cambiare tragitto.


Cosa non va ?

  • Siamo coscienti di ciò che siamo ?
  • La nostra cultura è conforme alla nostra vita?
  • Stiamo migliorando?
  • E' un problema solo culturale?
  • E’ necessario cambiare mentalità?
  • Cosa possiamo fare?
  • Insieme possiamo migliorare?





 "Affrontate le difficoltà quando è ancora facile;
svolgete i grandi compiti con una serie di piccole azioni"


Tao Te Ching